Alessandro Costa
Cresce tra incoscienza e senso di responsabilità, una volta in Kossovo a costruire un campo giochi per bimbi, l'altra, in giro per la Spagna emulando Marrakech Express.
Dopo il liceo non lo convince la facoltà di Storia, allora trova lavoro come aiuto-barista, operaio e fattorino, sempre su una Panda rossa, sempre in nero… poi la luce, il riscatto: iscriversi alla Scuola del Fumetto? Ma sì, dai.
La confusione si dipana, più disegna e più la mano ci crede.
Impara la tecnica e i trucchi del mestiere, impara che cos’è la gastrite e la cervicale. Poi un giorno, senza il bisogno di una mela caduta in testa, scopre che gli piace trasmettere una passione, la sua.
Inizia come insegnante per i bambini, poi per i ragazzi delle medie, infine approda alla Scuola del Fumetto che l’ha visto formarsi.
Probabilmente tra vent'anni lo troverete in qualche casa di riposo a insegnare agli anziani. Perché la passione non è come il latte, non ha una data di scadenza, e condividerla per lui è una necessità.